Tecnica della radiofrequenza
Tra le terapie endovascolari, il trattamento del reflusso safenico mediante termoablazione safena con la tecnica della radiofrequenza è una delle opzioni terapeutiche per la cura delle varici degli arti inferiori.
Si tratta di una tecnica chirurgica di minima invasività: viene eseguita in regime di day-surgery, in anestesia locale, introducendo un catetere da radiofrequenza nella vena grande safena, sotto guida ecografica.
La tecnica di termoablazione della safena in radiofrequenza è indicata soprattutto nei soggetti che abbiano esigenze estetiche oppure che abbiano necessità di una ripresa particolarmente rapida delle proprie attività lavorative o di relazione.
Inoltre, la tecnica è particolarmente indicata nei soggetti con rischio di infezione (come i soggetti obesi e/o diabetici), con rischio emorragico o che, in trattamento anticoagulante o antiaggregante piastrinico, abbiano difficoltà o impossibilità a sospenderlo.
La metodica ha dato risultati eccellenti e, data la maneggevolezza, la semplicità, la standardizzazione e l’assenza di effetti collaterali. Inoltre, la tecnica della radiofrequenza si pone ai vertici delle terapie endovascolari nel trattamento chirurgico dell’insufficienza venosa.
Intervento con tecnica della colla (cianocrilato)
L’occlusione della safena e delle varici extrasafeniche mediante colla è la tecnica più innovativa di occlusione venosa. Tra le terapie endovascolari, questa consiste nell’introduzione endovascolare, sotto guida ecografica, di una colla cianoacrilica nella safena, al fine di occluderla.
Per entrare più nel dettaglio, il trattamento consiste nell’inserimento eco-guidato di un introduttore che permette la progressione di un catetere che è in grado di dispensare il cianoacrilato (la colla) all’interno della safena da trattare.
La quantità di colla introdotta deve essere tale da garantire la completa chiusura della safena e produrre una reazione sufficiente al riassorbimento della safena e della colla nel tempo. Il paziente può essere dimesso
immediatamente e può riprendere la sua attività senza la necessità di applicare una terapia compressiva. Si prevede una visita di controllo dopo 15/20 giorni
Sclerosi Ecoguidata
Per praticare la sclerosi ecoguidata, si inserisce un ago molto sottile nella varice da chiudere. Quando si è certi di essere all’interno si prepara la schiuma e la si inietta sotto guida ecografica utilizzando un Ecocolordoppler. In questo modo è possibile seguire il percorso e l’espansione del farmaco e quindi gli effetti della terapia.
La sclerosi ecoguidata è un trattamento indolore che non necessita di anestesia, né di ricovero. Dopo la seduta è fondamentale per ottenere un buon risultato che il paziente cominci subito a camminare e che indossi la calza elastica per una settimana. Infatti, la compressione dopo la procedura incide sulla buona riuscita della terapia per il 60-70%.
I risultati sono ottimi anche nel trattamento delle varici recidive, nei pazienti già sottoposti all’intervento chirurgico tradizionale che hanno asportato la safena.
Preparazione della mousse
Sclerosi ecoguidata